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Ricostruire un codice: 8 cartoline di architetture sovietiche



Negli anni successivi alla Rivoluzione d’Ottobre, l’architettura è stata tra i principali campi di intervento del nuovo stato sovietico con l’obiettivo esplicito di segnalare un taglio radicale con il passato zarista e costruire una società completamente nuova.

Negli anni ’20 e ’30, con Stalin a capo del Partito Comunista, fu intrapresa una precisa pianificazione territoriale per la costruzione su larga scala di nuove abitazioni popolari, edifici pubblici, fabbriche e nuove città. Gli architetti sovietici lavorarono nella convinzione che nuovi criteri di progettazione per gli spazi pubblici e privati potessero cancellare le condizioni per uno stile di vita individualistico, ne scaturì uno stile architettonico dalle geometrie funzionali e austere, che incorporava al suo interno spinte innovative ed elementi della tradizione classica.

Il passaggio dall'architettura costruttivista alla standardizzazione prefabbricata è solitamente associato al nome di Chruščëv e, in particolare, al decreto sulla liquidazione degli eccessi che diede formalmente avvio a un ampio programma di edilizia industriale di massa. La seconda guerra mondiale, infatti, aveva acuito fino a un punto di rottura l’emergenza abitativa nelle repubbliche sovietiche e divenne indispensabile sviluppare soluzioni che riducessero i costi e i tempi di completamento. Tra gli anni ’50 e ’80 la maggioranza degli edifici privati e statali furono costruiti ricorrendo a una progettazione standardizzata e seguendo i dettami stilistici del brutalismo, una corrente architettonica formulata da principio in Inghilterra che rinunciava agli elementi decorativi per mettere a nudo i materiali senza mediazioni formali.

L’architettura sovietica si è sviluppata nel corso dei decenni nella convinzione che l’organizzazione dello spazio urbano e di quello domestico potessero essere una chiave per rafforzare un sentimento di uguaglianza e solidarietà nella popolazione, ma al di là di queste aspirazioni ideali condivise, la sua storia è assai più variegata. Passa dal tema della produzione standardizzata di massa a una profonda sperimentazione in materiali e forme, da una uniformazione architettonica dello sterminato territorio sovietico a un confronto più intenso con le architetture vernacolari. Di seguito 8 cartoline che raccontano alcuni degli edifici forse più noti e rappresentativi di queste esperienze architettoniche.



1 IL MONUMENTO ALLA TERZA INTERNAZIONALE Vladimir Tatlin, 1919

Zetaesse, IL MONUMENTO ALLA TERZA INTERNAZIONALE – Vladimir Tatlin

È forse l’edificio monumentale più conosciuto e iconico della storia dell’Unione Sovietica sebbene non sia mai stato realizzato. Progettato da Vladimir Tatlin come sede centrale del Comintern, la torre doveva essere eretta a Pietrogrado con ferro, vetro e acciaio. Il suo corpo principale era costituito da due eliche a spirale che avrebbe dovuto contenere quattro grandi strutture geometriche sospese che ruotavano a velocità diverse, simbolizzando la rivoluzione e il movimento della dialettica della storia. La torre di Tatlin avrebbe così esaltato la grandezza del nuovo corso comunista, senza cedere alla retorica celebrativa.


2 CASA COMUNALE NARKOMFIN, Mosca Moisei Ginzburg, 1928

Zetaesse, CASA COMUNALE NARKOMFIN, Mosca – Moisei Ginzburg

Questo progetto abitativo era una vetrina di quella che negli anni '20 veniva indicata come “la nuova vita quotidiana”, un progetto di edilizia popolare costruttivista. Un'elegante fila di appartamenti duplex, molti dei quali senza cucina, sono collegati da passerelle a un box di vetro con mense collettive, biblioteca, palestra e giardino pensile, nell'ambito di un programma di riforma della vita familiare.



3 STAZIONE DELLA METROPOLITANA MAYAKOVSKAYA, Mosca Alexey Dushkin, 1938

Zetaesse, STAZIONE DELLA METROPOLITANA MAYAKOVSKAYA, Mosca – Alexey Dushkin

La stazione Majakovskaja è la fermata più famosa della Metropolitana di Mosca, nonché uno dei progetti più iconici dell'architettura sovietica. Basata sul luminoso futuro dell'URSS immaginato da Majakovskij, la stazione presenta colonne ricoperte da acciaio inossidabile e rodonite, mura e motivi decorativi in marmo rosa e bianco. Sui soffitti a cupola, circondati da filamenti di luce, c’è una serie di mosaici di Aleksandr Dejneka, dal tema "Cielo sovietico 24 ore”

4 MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI, Mosca Vladimir Gelfreikh e Adolf Minkus, 1948

Zetaesse, MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI, Mosca – Vladimir Gelfreikh e Adolf Minkus

L’edificio è uno dei sette grattacieli di Mosca (le “Sette Sorelle”) progettati per volontà di Stalin. La sede del Ministero degli Affari Esteri è alta 172 metri ed è rivestita esternamente da una copertura in pietra con pilastri a vista e paraste. Lo stile gotico è accentuato dalla decisione in fase post-progettuale di aggiungere una guglia metallica per allineare il profilo della torre a quella degli altri grattacieli in costruzione a Mosca.



5 LA CASA DEI SOVIET, Kaliningrad – Yulian L. Shvartsbreim, 1970

Zetaesse, LA CASA DEI SOVIET, Kaliningrad – Yulian L. Shvartsbreim

Situata nel centro di Kaliningrad, la Casa dei Soviet è un edificio brutalista eretto sulle rovine del castello di Königsberg, che era andato distrutto dopo la seconda guerra mondiale. La costruzione della struttura iniziò nel 1970, ma la sua opera fu prima interrotta per la consistenza paludosa del suolo e poi abbandonata nel 1985 quando la commissione regionale perse interesse nel progetto.



6 MINISTERO DELLE AUTOSTRADE GEORGIANE, Tbilisi – George Chakhava, 1974

Zetaesse, MINISTERO DELLE AUTOSTRADE GEORGIANE, Tbilisi – George Chakhava

Ispirato alle architetture in stile persiano nel centro storico di Tbilisi, Il Ministero delle autostrade georgiane sorge su un pendio boscoso nella periferia della capitale. La struttura è costituita da una griglia monumentale di forme concrete a incastro: le cinque parti orizzontali con due piani ciascuna sembrano essere fissate l'una sull'altra fino a suggerire la figura di una foresta con i suoi tronchi e le sue chiome.



7 PORTE DELLA CITTÀ DI CHISINAU – Yuri Tumanyan, Yulia Skvortsova, A. Markovich e Anatoly Spasov, 1980

Zetaesse, PORTE DELLA CITTÀ DI CHISINAU

Le Porte della città di Chișinău sono un agglomerato di edifici multi-piano situati lungo il Bulevard Dacia all’ingresso della capitale moldava. Questa imponente struttura architettonica di cemento armato fu realizzata, tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli anni ’80 combinando la monumentalità decorativa dell’era staliniana e la produzione di massa con i suoi materiali e tecnologie.


8 DRUZHBA HOLIDAY CENTER HALL, Yalta – Igor Vasilevsky 1984

Zetaesse, DRUZHBA HOLIDAY CENTER HALL, Yalta

Il Druzhba Holiday Center Hall è un complesso turistico nato da un progetto congiunto portato avanti dall'Unione Sovietica e dalla Cecoslovacchia. L’edificio si erge su una collina boscosa sulla costa del Mar Nero e i suoi due piani circolari attinge in larga misura dalle rappresentazioni fantascientifiche di città futuristiche, nonché alle tendenze brutaliste sovietiche.



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