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Talking (to) walls

di GIANLUCA COLITTA




"Chacun suit sa voie, en dépit de sa propre volonté"

[Gustave Flaubert – Lunedì sera, 3 Aprile 1876]



Le immagini sono una selezione tratta dalle serie "Astrarre" e "Walls"




[Flaubert] Aveva scritto a George Sand una frase stupenda: «Mi ricordo di aver avuto dei battiti al cuore, di aver sentito un piacere violento contemplando un muro dell'Acropoli, un muro assolutamente nudo... Mi domando se un libro, indipendentemente da ciò che dice, non possa produrre il medesimo effetto. Nella precisione degli accostamenti, nella rarità degli elementi, nel levigato della superficie, nell'armonia dell'insieme, non c'è una virtù intrinseca, una specie di forza divina, qualche cosa d'eterno come un principio? (Parlo da platonico)». Nel Bouvard e Pécuchet Flaubert cercò di edificare questo muro assolutamente nudo. La realtà è semplificata: tutti gli oggetti hanno un candore geometrico, come in un Cézanne di carta velina: non c'è più la descrizione amorosa delle cose, con la loro superficie e il loro volume, ma una semplice lapide d'aria, che ne fissa la posizione nello spazio.


Pietro Citati, "Il Male Assoluto. Nel cuore del romanzo dell'Ottocento" (2000)




*GIANLUCA COLITTA

Gianluca Colitta è cineasta, fotografo e insegnante italiano. È laureato in Lettere con una tesi in Storia del Cinema. Dal 2004 a oggi ha realizzato video sperimentali, cortometraggi, progetti di fotografie, alcune performance e video-installazioni, e un libro. Ha fondato una società di cinema e arti visive e un blog di immagini, collabora con riviste, insegna italiano agli stranieri, tiene corsi di sceneggiatura. I suoi lavori sono stati presentati in Italia, Belgio, Cina, Romania, Regno Unito, Austria, Spagna, India, Finlandia e Stati Uniti.

Vive e lavora a Bruxelles.

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