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La signora delle Camel

di PIERO NUDO


Zetaesse, Piero Nudo, La signora delle Camel. Era, insomma, impossibile trovare una bellezza più affascinante di quella di Marguerite.

Come potesse quella vita intensa lasciare intatta sul viso di Marguerite quell'espressione verginale, quasi infantile, che lo caratterizzava, è una cosa che dobbiamo accontentarci di constatare, senza poterla. Era, insomma, impossibile trovare una bellezza più affascinante di quella di Marguerite. Alta e snella, fin troppo, aveva al massimo grado l'arte di far scomparire quel difetto della natura con una sapiente maniera di vestirsi. Il suo cachemire, lungo fino a terra, lasciava sfuggire qua e là i larghi "volants" di un vestito di seta, e l'ampio manicotto, in cui nascondeva la mani stringendolo al petto, era circondato da pieghe così abilmente disposte, che l'occhio più esigente non avrebbe trovato niente da ridire sul contorno di quelle forme.

La splendida testa era fatta oggetto di una speciale civetteria.

Era molto minuta, e sua madre, come avrebbe detto De Musset, sembrava averla fatta così per poterla fare con maggior cura. Mettete in un ovale di indicibile grazia due occhi neri ornati da sopracciglia dall'arco così puro da sembrare disegnato; velate quegli occhi di lunghe ciglia che, abbassandosi, ombreggino le guance rosate; tracciate un naso sottile, dritto, spirituale, con le narici leggermente dilatate da un anelito di vita sensuale; disegnate una bocca regolare, le cui labbra si schiudano dolcemente su denti bianchi come il latte; colorate la pelle col tono vellutato che avvolge le pesche non ancora sfiorate da alcuna mano, e avrete l'immagine di quella testa deliziosa.

I capelli neri come il carbone, ondulati naturalmente, o forse no, si dividevano sulla fronte in due larghe bande, e si perdevano dietro la testa, mostrando i lobi delle orecchie sui quali brillavano due diamanti di quattro o cinquemila franchi ciascuno.

ALEXANDRE DUMAS, La signora delle camelie, 1888



*PIERO NUDO

Nasce nel 1992 a Cosenza. Fin da piccolissimo è innamorato del disegno, e tuttora spera di essere prima o poi ricambiato. Tragicamente, non è scomparso nell'apocalisse Maya del 2012.

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