di CARLA DI FEO
Cappuccetto Rosso, senza farselo dire due volte, partì per andare dalla sua nonna, la quale stava in un altro villaggio. E passando per un bosco s’imbatté in quella buona lana del Lupo, il quale avrebbe avuto una gran voglia di mangiarsela; ma poi non ebbe il coraggio di farlo, a motivo di certi taglialegna che erano lì nella foresta.
Egli le domandò dove andava.
La povera bambina, che non sapeva quanto sia pericoloso fermarsi per dar retta al Lupo, gli disse: «Vo’ a vedere la mia nonna e a portarle una stiacciata, con questo vasetto di burro, che le manda la mamma mia».
«Sta molto lontana di qui?», disse il Lupo.
«Oh, altro!», disse Cappuccetto Rosso. «Sta laggiù, passato quel mulino, che si vede di qui, nella prima casa, al principio del villaggio».
«Benissimo», disse il Lupo, «Voglio venire a vederla anch’io. Io piglierò da questa parte, e tu da quell’altra, e faremo a chi arriva più presto».
CHARLES PERRAULT Cappuccetto Rosso, tratta da “I racconti delle Fate”, nella traduzione di Carlo Collodi.
*CARLA DI FEO
«Dopo anni sono ritornata al disegno. Niente altro da aggiungere e ancora tanto da togliere».
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