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La cartografia del mare

di ILARIA ABBIENTO


Zetaesse. Ilaria Abbiento: “Percorrendo la riva disegnata sulla carta nautica, ogni giorno ho esplorato un tratto di costa diverso, costruendo un archivio immaginario del mare e delle sue  variazioni”

Il peggio era che, al buio, con Gosto che dormiva in piedi, mi veniva da pensare a casa. E pensavo alla notte dei falò quando tutti giravano per lo stradone e io ero già a letto. Aveva ragione Gosto, ci volevano incendi e nozze per scappare come avevamo fatto noi. Ci pensavo tanto, andando al buio, e immaginandomi che a ogni svolta saremmo stati in riva al mare, che quando poi ci fermammo e scendemmo sotto un ponte per dormire al coperto, mi pareva che il mare dovesse esitere soltanto di notte. Non lo dissi a Gosto, perché a dirle queste cose non sono più niente; ma quando ci svegliammo sotto il ponte, nel sole, e fuori dell'arcata si vedeva l'acqua correre sotto le piante, m'accorsi che anche il Belbo andava al mare e che la sabbia dove avevamo dormito era una spiaggia.

[Cesare Pavese, Il mare]

[Polittico di 24 elementi: 12 frammenti d’acqua + 12 ritagli di carta nautica del Golfo di Napoli]



"La mia ricerca fotografica indaga i confini delle mie origini, i miei luoghi d’appartenenza, i miei paesaggi interiori, quelli della memoria. La passione per le mappe geografiche, gli atlanti, i mappamondi che conservo dall'infanzia, si rivela nella scelta di impiegare un itinerario cartografico per navigare lungo la linea di costa che circoscrive la città in cui sono nata e in cui pratico la mia arte, Napoli.

Percorrendo la riva disegnata sulla carta nautica, ogni giorno ho esplorato un tratto di costa diverso e come in un diario di bordo ho annotato i miei ritrovamenti, le tracce del mio passaggio e le mie riflessioni, costruendo un archivio immaginario del mare e delle sue variazioni in relazione allo spazio, al clima e agli stati d’animo.

La cartografia del mare è il mio spartito musicale, un diagramma acquatico in cui si alternano le tempere dell’azzurro, dal blu cobalto al verde acquamarina fino alla schiuma bianca, con le linee geografiche di un oceano interiore. È una mappa fluida, una geografia del pensiero in cui l’ondeggiamento del mare ricorda il temperamento del mio arcipelago nascosto".





*ILARIA ABBIENTO

è un'artista che vive e lavora a Napoli. Allieva di Antonio Biasiucci, ha vinto diversi premi e ha realizzato diverse opere artistiche pubblicate anche su molte riviste d’arte contemporanea. Predilige la fotografia concettuale, correlata talvolta alla materia, che le consente di costruire una poetica di immagini sospese nel tempo. Attualmente è impegnata in un progetto sul mare.


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