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In contrappunto. La legatura musicale tra Bach e Gould

di EDA ÖZBAKAY



Nella musica i suoni si legano inevitabilmente gli uni con gli altri, sovrapponendosi e intrecciandosi, giacché una composizione nasce dall`incontro delle singole note. Il legame diventa evidente quando osserviamo la struttura di un suono, la sua onda sonora, la cui oscillazione longitudinale nello spazio cambia a seconda dell`altezza e dell`intensità del suono, creando un naturale intreccio di onde acustiche di forme e larghezze diverse.

Andando oltre lo spontaneo incontro delle oscillazioni nello spazio, è possibile tessere dei nodi musicali anche a livello compositivo. Immaginiamo che la nostra voce musicale sia un filo. Per creare un nodo, occorrerà, semplicemente far passare il nostro filo-voce su se stesso. Si formerà una melodia che ritorna su se stessa, formando una sovrapposizione della linea melodica, per esempio a forma di croce.

Bach utilizzò numerosi motivi a croce nelle sue opere, tra cui prende un posto di rilievo il Contrapunctus 14 dell`Arte della Fuga. In questo ciclo musicale, Bach intesse il suo stesso nome all`interno della melodia, formandone, con le lettere, il tema a croce B-A-C-H (la notazione anglosassone corrisponde alle note si bemolle-la-do-si naturale).


Zetaesse. EDA ÖZBAKAY. In contrappunto. La legatura musicale tra Bach e Gould: cosa succede se, anziché legare una voce con se stessa, cerchiamo di legare più voci tra di loro?

La figura dal minuto 9:37 al minuto 9:42 nell`esecuzione di Glenn Gould


Cosa succede ora se, anziché legare una voce con se stessa, cerchiamo di legare più voci tra di loro? Quando, nel Medioevo, nacque la polifonia, la creazione dell`armonia musicale mediante la sovrapposizione delle linee melodiche indipendenti, divenne un fenomeno assai comune. Questa combinazione polifonica di voci indipendenti, chiamata contrappunto, spesso rispettava delle regole molto rigide. Bach ne fece una delle sue tecniche più importanti, utilizzando le varie forme contrappuntistiche per combinare, in un gioco polifonico, dei nodi melodici autoreferenziali, sovrapponendo a una melodia una o più imitazioni della prima voce. Nel cosiddetto canone retrogrado, ad esempio, la tecnica si basa su un riflesso della melodia su se stessa, simile alle immagini d`inchiostro simmetriche nei test di Rorschach. La voce, iniziando dall`ultima nota della melodia precedente, la ripete all`indietro (do, mi, sol-sol, mi, do), specchiandola e creando una sorta di nodo centrale al quale si riferiscono entrambe le linee melodiche.


Zetaesse. EDA ÖZBAKAY. In contrappunto. La legatura musicale tra Bach e Gould: cosa succede se, anziché legare una voce con se stessa, cerchiamo di legare più voci tra di loro?

Un altro concetto di riflesso della voce musicale basato su un’inversione dell`ordine degli elementi che la compongono, formando perciò una sorta di metanodo, è quello alla base del chiasmo musicale. Come ci illustra Bernstein (dal min. 48:39), nella sinfonia No. 8 in si minore di Schubert, A:B diventa B:A, creando un perfetto incrocio simbolico dei temi musicali.



Abbiamo visto come sia possibile individuare, con un`analisi della tecnica compositiva, la struttura nodale intrinseca alla musica. Glenn Gould, leggendario ed eccentrico interprete delle opere di Bach, prese spunto dal sistema connettivo musicale alla basa dell`arte del contrappunto, per creare un`orchestrazione articolata di voci simultanee. Con la Trilogia della solitudine, una raccolta di documentari radiofonici creati tra il 1967 e 1977, Gould inventò il concetto di “radio a contrappunto”.

Si tratta di tre radiodrammi che riflettono la struttura compositiva di una fuga. Anche se non sembra di ascoltare prettamente della musica, della quale Gould sembra aver preso la mera forma strutturale, ci accorgiamo di assistere a uno sviluppo orchestrale delle singole voci narranti. Le voci vengono introdotte, sviluppate e sovrapposte come se si trattasse di una composizione per orchestra. Nella prima parte della Trilogia della Solitudine, “The Idea of North” l`esposizione del tema viene affidata a una voce narrativa femminile alla quale si aggiunge, sovrapponendosi, una voce maschile. Tramite un sottile gioco di dinamiche espressive, le voci che lasciano il posto a un'altra voce guida decrescono nella loro intensità, proprio come lo farebbe uno strumento d`accompagnamento rispetto alla linea melodica principale. Si crea così un intreccio di tre e più voci che mantengono ognuna la propria natura, formando però nell`insieme un tutt`uno sia sonoro che tematico, poiché tutti i narratori raccontano della loro percezione del Nord del Canada.

Il documentario sonoro di Gould è arricchito anche da altri colori, come il rumore di un treno, che funge da basso continuo e crea un tappeto sonoro di sottofondo.



“The Idea of North” sfocia infine in un crescendo tra voce narrante e musica d`orchestra che accompagna e accoglie il racconto umano, divenendo testimonianza dell`inevitabile legame tra l`uomo e la musica, intrinseca all`esistenza terrena. Un legame che ci riporta a Bach, che nella sua ricerca musicale aspirò sempre alla perfezione, utilizzando geometrie presenti anche nelle leggi della natura, come i frattali, strutture che si ripetono nella stessa forma su scale diverse. Servendosene come forma compositiva, Bach, e di conseguenza Gould, riuscirono a illustrare l`ineludibile connessione della musica umana con la sinfonia universale, composta dall`insieme delle sue singole voci costituenti.


“It is hard to write a beautiful song. It is harder to write several individually beautiful songs that, when sung simultaneously, sound as a more beautiful polyphonic whole. The internal structures that create each of the voices separately must contribute to the emergent structure of the polyphony, which in turn must reinforce and comment on the structures of the individual voices.”

[John Rahn (New York, 26 febbraio 1944) fagottista, compositore, insegnante e teorico della musica statunitense]





*EDA ÖZBAKAY 

È una traduttrice e docente turco-tedesca. Intraprende studi in musicologia negli anni di formazione in Germania, si laurea a Roma in Lingua e Letteratura Inglese e Spagnola. Per Del Vecchio Editore ha tradotto opere di Çiler Ilhan e Burhan Sönmez . Scrive di musica. Redattrice di zetaesse.



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